La liquidità dei titoli obbligazionari
Le informazioni utili per capire se un’obbligazione è sufficientemente liquida per poter essere scambiata evitando sorprese.
La liquidità può essere definita come la possibilità di acquistare o vendere un titolo senza significative ripercussioni negative sul prezzo.
L’aspetto della liquidità sul mercato di scambio è spesso sottovalutato dai risparmiatori quando acquistano un titolo obbligazionario. E a torto, perché spesso può rivelarsi un fattore fondamentale, considerato che il prezzo di uno strumento illiquido soffre terribilmente, soprattutto nelle fasi di turbolenza dei mercati.
Per un risparmiatore non è semplice evitare di finire in simili trappole. Ecco alcune informazioni che possono tornare utili:
Mercato: quando l’obbligazione è quotata in specifici mercati regolamentati (come il Mot, l’Eurotlx, l’Hi-MTF) la liquidità è di solito migliore, soprattutto se si negoziano piccoli importi.
Volume degli scambi: quanto maggiore è il volume scambiato, tanto migliore dovrebbe essere la liquidità. In genere si considera sufficientemente liquido un titolo che scambia almeno 500.000 euro al giorno su mercati regolamentati.
Spread denaro-lettera: minore è la differenza tra il prezzo “denaro” e quello “lettera”, migliore è la liquidità (il prezzo “denaro” è quello al quale l’intermediario è disposto ad acquistare, ovvero il prezzo al quale l’investitore vende; di contro, il prezzo “lettera” è quello al quale l’intermediario è disposto a vendere, ovvero il prezzo al quale l’investitore acquista).
Dimensione dell’emissione: maggiore è la dimensione, migliore è di norma la liquidità sul secondario (il mercato finanziario secondario è il luogo dove sono trattati i titoli già in circolazione, che vi rimangono fino alla loro eventuale scadenza. E’ logicamente contrapposto al mercato finanziario primario: ogni titolo nasce sul mercato primario e dopo l’emissione e il collocamento passa al secondario, in cui vengono raccolte tutte le operazioni dalla seconda in poi). Emissioni superiori ai 500 milioni di euro sono generalmente abbastanza liquide.
Caratteristiche dei titoli: le obbligazioni con caratteristiche complicate, ad esempio quelle con formule di indicizzazione poco comprensibili, sono spesso poco liquide sul secondario.